sabato 28 dicembre 2019

Ittiturismo “In Marinetta”…non solo cibo, ma vera “Sea Food Passion”



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“In Marinetta” è attività di ristorazione di livello all’insegna della passione e per la cucina e per il suo territorio: il paradiso del Delta del Po veneto. Le preparazioni suggerite da In Marinetta si identificano con i prodotti delle lagune dell’Alto Adriatico e gli orti sabbiosi siti nelle terre del Delta, tipici per freschezza e sapidità uniche che, trasformate dalle sapienti mani e dalla fervida fantasia dello Chef Executive Alessio Bottin, valorizzano al meglio, stagione per stagione, il patrimonio della natura circostante. Le ingegnose opere di bonifica hanno reso il Delta del Po fertile, creato un’ottima economia agricola e una fiorente attività di pesca, facendolo così divenire un distretto ittico, tra i più importanti d’Europa, riconosciuto dal “Mab Unesco” come “Riserva della Biosfera”. 

Isi Coppola è il ”deus ex machine” dell’In Marinetta e con innata “sea food passion” – coadiuvata dallo chef Alessio e dalla maître Ilaria – sceglie i prodotti della terra, rispettandone i tempi giusti per godere appieno della migliore unicità – e il pescato del giorno – recuperato là dove le acque del grande fiume (Po) incontrano il mare – presentando così, squisiti menù che si possono assaporare nell’elegante, ampio salone con veranda dotata di caratteristico “bilancione” esterno (per la pesca, detto padellone o trabucco) ma anche stando comodamente assisi nella terrazza panoramica o nel Bistrot del mare, per godere, a fine giornata, dei tramonti bellissimi che si riflettono sull’acqua, magari “cicchettando” tra amici sorseggiando un venetissimo Spritz, un buon calice di vino con un occhio di riguardo per le produzioni italiane, in particolare per quelle che parlano di territorio, o una dissetante birra artigianale, magari la bionda Arsura (4 gradi e mezzo) una lager del birrificio artigianale friulano “620 passi”, chiara leggera, molto beverina.  Isi Coppola, sempre perfetta padrona di casa, è molto attenta alla scelta dei vini da abbinare alla pluralità gastronomica dei menù che propone: da quelli provenienti da zone costiere e vulcaniche, valorizzando i tanti vitigni dal “terroir” spesso dimenticato (l’identità per Isi viene prima di tutto…) perché in questo modo si può assaporare qualcosa di unico… Un posto di rilievo è dedicato alle “bollicine” da uve italiane, anche insolite, provenienti da tutte le regioni (e non mancano quelle francesi) e ai vini “naturali” e “non filtrati”, tutti si abbinano magnificamente ai piatti suggeriti e preparati dallo chef Alessio.
L’“Associazione Borghi d’Europa” ha promosso presso l’Ittiturismo In Marinetta, un incontro con giornalisti del settore - invitati per l’occasione in qualità di “tester”- per valutare l’offerta culinaria, la professionalità e le competenze dello chef Alessio e del suo staff, nell’imminenza delle feste di fine anno. Il benvenuto - tra riprese televisive e interviste - è a base di anguilla nostrana (debitamente “sgrassata” con un procedimento particolare e quanto meno efficace) appoggiata su una base di polenta bianca e decorata con gocce di succo di melagrana, accompagnata dalla “Fipa”, birra rossa, sempre della “620 passi” della Laguna di Marano (UD) una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo. La gentile Isi, presenta l’”entrée”, composta da un tris di classici “saor”, alla veneziana (unione di cipolla, uvetta e pinoli): uno con sarda di Pila (tipica della zona del Polesine) con cipolla bianca di Rosolina, uno di canestrelli con cipolla dorata di Chioggia e il terzo, di “zucca violina” con cipolla di Tropea. In abbinamento: “bollicina” chardonnay Calepino “100% non dosato” metodo classico Castelli di Calepio, del Valcalepio BG (tra l’Oglio e l’Adda); colore giallo paglierino, perlage fine e persistente, profumo fruttato, fresco ed invitante è ottimo come aperitivo e con crostacei e molluschi. Davvero speciale per detta entrée. In attesa del piatto principale, degustazione - graditissima - di “ostriche rosa de Tarbouriech” presentata dal referente Alessio Greguoldo, che spiega come avviene l’allevamento innovativo da cui risulta un eccezionale prodotto, di altissima qualità, dal guscio pulito e privo di parassiti, con carni consistenti dal sapore impareggiabile. Allevate nel mare Mediterraneo col metodo “a sospensione”, le ostriche rosa sono attaccate a funi, dosandone l’esposizione all’aria e al sole, simulando così l’alternanza delle maree, per un periodo di ben 36 mesi. E' il momento del protagonista: il risotto alle vongole veraci lavorato ad arte dallo chef Alessio: da riso Carnaroli Delta del Po IGP (pregiato prodotto delle terre alluvionali e salmastre del rodigino in cui è coltivato) questo riso tiene ottimamente la cottura: ha gusto lievemente sapido, è ottimo con il pesce, specie con le vongole… Nel caso, queste, sono fornite da Ivan Padovan (anche socio dell’In Marinetta) AD della Soc. agricola “Regina” allevamento di vongole veraci di laguna e di lupino di acqua di mare (nella zona del basso Polesine): Ivan spiega che l’approvvigionamento del seme, trattato e gestito, porta alla migliore tipologia di vongola – depurata e non spurgata – con notevoli risultati qualitativi per dimensioni e gusto…. Il risotto con i succulenti  molluschi, è ornato con minuscolo rametto di timo e un filo d’olio, appunto allo stesso delicato sentore. Lo accompagna una Albana Santa Lucia, DOCG secco, vino “bio dinamico” colore giallo paglierino con decisi riflessi dorati, al naso fine e intenso, con note fruttate, floreali e speziate; è rotondo e morbido, con lunga persistenza e finale leggermente minerale. Anche da meditazione. Ideale per piatti di pesce saporiti, al forno e al cartoccio, crostacei, frutti di mare, risotti di pesce, carni bianche e formaggi stagionati. Per terminare in dolcezza, Isi propone una crema così detta “belga” da classica ricetta della nonna (dessert assolutamente italiano, meglio, napoletano) delizioso mix tra creme caramel e panna cotta: cottura a “bagnomaria”, corretto con un pizzico di caffè e di cacao, servito su guscio di frolla, con lamponi, posati su yogurt greco… Altra dolce proposta, un panettone chiamato “veneziana” è della tradizione polesana (del panificio Finotti & Pan di Zucchero di Porto Viro RO) contornato da mascarpone a forma di “spumino” con una, davvero notevole, “mostarda di mele cotogne” (direttamente dalle cucine dell’In Marinetta)… Altre specialità della Casa che Isi consiglia di gustare in questo periodo dell’anno, sono: “cotechino e baccalà” (made in follia dello chef Alessio - parole di Isi…-) piatto della tradizione e dell’innovazione nel rispetto del territorio (presentato con successo al Festival del baccalà) realizzato con riduzione di acqua di ostriche e accompagnato da flan di spinaci e patate, con rafano fresco; abbinato a fresche bollicine o, preferendo, con una birra artigianale nera, l’Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 ultima arrivata di casa “620 passi”,  svezzata proprio per le prossime feste natalizie. Altra proposta - da non perdere - la “guancetta di maialino del Delta” (da piccoli suini allevati in zona allo stato semi brado) carni brasate al Moscato Giallo dei Colli Euganei e capesante dell’Alto Adriatico, pietanza che ha raccolto importanti consensi a Golosaria (evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche italiane che si svolge in autunno a FieraMilanoCity) accompagnato da un “Fortana del Bosco Eliceo Frizzante 2004”, il re delle sabbie (vino autoctono della Doc della zona Bosco Eliceo, a ridosso dell'Adriatico, tra il Po di Goro a nord e Ravenna a sud) appena tannico, sapido e fresco, si abbina ai salumi tipici ferraresi come la Salamina da sugo e anche a anguilla e fritture; per gli appassionati della birra, raccomandata la Cortona Belgian “620 passi” (ale rossa 6°,4) davvero speciale, come giustamente la decanta a pieno titolo il titolare del birrificio friulano, Roberto Regeni. Sempre perfetta!
(GfL)
In Marinetta Ittiturismo Sea Food PassionVia Po di Levante, 2a - 45010 Rosolina RO 
Aperti tutto l’anno tranne gennaio e febbraioTel. 3450318387 - www.inmarinetta.it Prenotazioni: thefork.it

giovedì 5 dicembre 2019

Il Birrificio 620 passi di Marano Lagunare nel Percorso Internazionale La Via della Birra






Laguna di Marano: è nata qui a due passi dal mare la birra “620 passi”. Racchiude nel suo sapore storie di mare e di pesca, di gente friulana e di parlata veneta con una ricetta altamente innovativa studiata dai mastri birrai lagunari. Anticamente Marano, sotto il patriarcato di Aquileia (capoluogo di una delle provincie del Sacro Romano Impero), era il punto di forza contro i nemici provenienti dal mare. La Repubblica di Venezia mirava a farla sua per avere il dominio incontrastato sull’alto Adriatico; nell’anno 1543 Marano passa definitivamente sotto il dominio della Serenissima che come ricordo lasciò alla cittadina il dialetto Veneto.
Roberto Regeni.nume tutelare del “Birrificio 620Passi” (via Sinodo 8, Marano Lagunare),
racconta : “I passi a cui si siamo ispirati per l’etichetta, si riferiscono al perimetro delle mura di cinta di Marano, dove i soldati facevano la ronda (un passo = 1,40 m.). “

Dopo l'incontro con Borghi d'Europa alla Trattoria da Vico a Colloredo di Montalbano,
i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno invitato il Birrificio alle giornate
di informazione che si sono tenute a Salgareda, nella golena della Piave, per la presentazione dei Percorsi Internazionali, segnatamente La Via della Birra.

“Dalle ricette altamente innovative studiate dai mastri birrai lagunari - osserva Gianfranco Leonardi,direttore di Degusta Magazine-, sono arrivati ad un assortimento con una lager bionda molto beverina, l’Arsura (4 gradi e mezzo) chiara leggera, con sentori di cereale e note erbacee da luppoli tedeschi e cechi, poi la Cortona, color rubino, dolce e mediamente corposa, con note di toffee e frutta matura; la Fipa, una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo; e anche una rossa, belgian ale che ha 6°,4. Ultima arrivata, una nera, Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 uscirà a Natale. “

L'inserimento del Birrificio 620Passi permette anche al borgo lagunare di partecipare
alle iniziative di informazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica- Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), che si sviluppa per tutto il
2020 in oltre dieci Paesi europei.

“L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI)- osserva Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-
è un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica.
La IAI ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri
degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.
Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina”.

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domenica 1 dicembre 2019

Le Officine Mingozzi e Borghi d'Europa : i fondamenti scientifici del pirodiserbo





Alla presentazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura' a Porto Tolle,
Borghi d'Europa ha dedicato un'ampia pagina al settore delle tecnologie e dell'innovazione
in agricoltura, che verrà approfondito nel corso del 2020.
Il progetto gode del Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico-Jonica) e di ESOF2020 Euroscience
Open Forum, Trieste Capitale Europea della Scienza.
La collaborazione con le Officine Mingozzi di Bando d'Argenta porterà ad un seminario
sui fondamenti scientifici del pirodiserbo.

Le Officine Mingozzi nascono negli anni ‘50 dalla genialità manifatturiera ed imprenditoriale di Natale Mingozzi; la professionalità e le competenze fanno si che le Officine Mingozzi divengano in breve punto di riferimento sul territorio, e non solo, per la riparazione di macchine agricole, macchine movimento terra, manutenzione industriali.
Negli anni 80 la lungimiranza della nuova generazione della famiglia Mingozzi, i fratelli Marco e Marino, forti dell’esperienza maturata nel settore dell’agricoltura e della innovazione tecnologica, iniziano, come precursori, sia in Italia che in Europa, la loro avventura nella costruzione, commercializzazione e vendita di macchine ed attrezzature da pirodiserbo.
Oggi l’azienda, forte di una esperienza trentennale, si pone sul mercato come azienda leader nel settore del pirodiserbo; punto di riferimento per la consulenza e vendita della macchine per i clienti, che possono trovare nel rapporto con le Officine Mingozzi, oltre che un rapporto esclusivamente commerciale, anche un rapporto di raffronto e di scambio di idee per l’applicazione e lo sviluppo delle tecniche di lavorazione e dei processi culturali.
La robustezza, la semplicità d’uso, l’affidabilità fanno da contrapposizione all’enorme tasso tecnico e di sicurezza della macchine prodotte dalle Officine Mingozzi, tali da essere oggi sinonimo di QUALITA’. L’azienda vanta ad oggi esperienze di collaborazioni con i maggiori istituti sperimentali nel campo della meccanica agricola e del mondo universitario; collaborazioni con i più titolati istituti agrari sul territorio nazionale ed europeo.

La redazione multimediale di Borghi d'Europa si reca direttamente nelle aziende agricole
per documentare le lavorazioni e gli interventi.
Fra le aziende vogliamo ricordare l'Azienda Agricola Alessandro Azzalin (Porto Tolle),
Società Agricola Foglie d'Oro Srl ( Insal'Arte OrtoRomi, Boara Polesine, Rovigo),
l'Azienda Agricola Visentini di Codigoro, l'Azienda Agricola Edoardo Laurenti (Porto
Tolle) e l'Azienda Agricola Luigi Busana di Gambarare di Mira. 

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sabato 23 novembre 2019

BORGHI D’EUROPA PROPONE “PADOVA CITTA' DELLA SCIENZA” PER IL PROGETTO “L’EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA” (PATROCINIO I.A.I. -INIZIATIVA ADRIATICO-IONICA ED ESOF 2020)


Borghi d'Europa, nel quadro del Progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”,patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica) e da ESOF2020 (EuroScience Open Forum), ha iniziato a programmare le iniziative di informazione per il 2020.
ESOF (EuroScience Open Forum) è il più grande incontro scientifico interdisciplinare in
Europa. Creato nel 2004 da EuroScience, questo forum biennale dedicato alla ricerca scientifica - aveva raccontato nella sua intervista il professor Bruno Dalle Vedove-,e all'innovazione offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori,amministratori pubblici, imprenditori e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 ed è stata scelta come luogo in cui ospitare la nona edizione di ESOF, che si svolgerà dal 5 luglio al 9 luglio 2020, e sarà accompagnata da un Festival della Scienza aperto a tutti, Science in the City Festival che durerà invece due settimane, dal 27 giugno al 11 luglio 2020. L’incontro si terrà nell’area del Porto Vecchio, il vecchio scalo commerciale marittimo di Trieste che per decenni è stato il porto dell'Impero austro-ungarico e che ora è un patrimonio architettonico e industriale eccezionale.Il festival invece comprenderà tutta la città.”
Freedom for Science” si riferisce a una scienza che si pone problemi aperti, anche apparentemente irrisolvibili, con curiosità e metodo, senza restrizioni di credo o pregiudizi. “Science for Freedom” significa d’altro canto che la scienza è un linguaggio inclusivo, che fa dialogare persone di qualsiasi colore e genere, talvolta anche che sono in lotta tra loro. Nel riconoscere l’importanza di tale dialogo, Trieste si impegna a coinvolgere i Paesi dell’Europa centro-orientale, poco rappresentati nelle edizioni precedenti di ESOF, incrementando le opportunità di relazione, conoscenza scientifica, sviluppo di nuove carriere e business, facendo quindi un importante passo in avanti verso un'idea di Europa scientifica aperta e inclusiva.
Promotore e organizzatore dell’evento è la Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze (FIT) che ha anche sviluppato un programma ad hoc, chiamato proESOF e caratterizzato da una serie di attività che precedono,accompagnano e seguono lo sviluppo dell’EuroScience Open Forum del 2020.m Tutti possono partecipare proponendo eventi, spettacoli, esposizioni, laboratori e molto altro.

L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è invece un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nell’area bagnata da questi due mari. È nata nel 2000, con un accordo sottoscritto ad Ancona da parte dei ministri degli Affari Esteri di sei paesi rivieraschi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al centro della Dichiarazione di Ancona è stata posta la cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.

Ai sei membri originari se ne sono progressivamente aggiunti altri quattro: Serbia e Montenegro (dal 2002 insieme e dal 2006 separatamente), Macedonia del Nord nel 2018 e Repubblica di San Marino nel 2019.

Nell’arco di tempo coperto dall’iniziativa, spiega Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa, Milano sarà la capitale informativa del Progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’: tutti i borghi e i territori della rete (trenta borghi di oltre 15 paesi e regioni d'Europa) presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori le loro storie, mettendo al centro la riscoperta di culture e luoghi sconosciuti”.

Prende il via a dicembre 2019 il percorso 'Padova,Città della Scienza', che prevede la realizzazione di diverse tappe : fulcro del percorso scientifico in città, è Palazzo Bo, sede storica dell'Università patavina: fondata nel 1222, è una delle più antiche del mondo (la seconda in Italia dopo Bologna). Essa rappresenta un autentico archetipo dell’università moderna. Conserva intatto il più antico teatro anatomico stabile del mondo, l'antica Aula di Medicina, la cattedra di Galileo Galilei, l’ Aula Magna, e centinaia di stemmi storici di studenti e professori. Tra i personaggi illustri che segnarono la storia dello Studio Patavino Pietro d’Abano, Nicolò Copernico, William Harvey, Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio, Galileo Galilei, Fabrizio d’Acquapendente, Giovan Battista Morgagni, per citarne solo alcuni, e la prima donna laureata del mondo, Elena Cornaro Piscopia.

Altre eccellenze scientifiche sono l’ Orto Botanico e il Museo della storia della medicina in Padova,
la Torre dell'Osservatorio detta La Specola e gli altri Musei Scientifici, tra cui il Museo di Geologia e Paleontologia, il Museo di storia della Fisica, il Museo di Mineralogia, vari Istituti di ricerca e sperimentazione scientifica.
Inoltre Padova ospita Galileo Settimana della Scienza e dell'Innovazione 2020, che si svolgerà a Padova da lunedì 4 a domenica 10 maggio 2020, promossa da Comune di Padova e ItalyPost.

Borghi d'Europa celebra anche il trentennale della nascita dell'Associazione L'Altratavola, fondata
sotto il Patrocinio della rivista L'Etichetta diretta da Luigi Veronelli. L'Associazione svilupperà
nel percorso i temi della scienza nel settore agroalimentare.
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domenica 15 settembre 2019

Il Patrocinio di Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) al progetto di Borghi d'Europa


Il 28 agosto presso il Segertariato Permanente di Iniziativa Adriatico Jonica ad Ancona, si è svolto l'incontro/intervista  di Borghi d'Europa con l'Amb. Fabio Pigliapoco. 
In tale occasione è stata concordata la concessione del patrocinio IAI alle iniziative del progetto
'L'Europa delle Scienze e della Cultura', da agosto 2019 a dicembre 2020.
 
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L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica. La IAI ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea. Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina

domenica 18 agosto 2019

Borghi d'Europa a Tarcento,nei giorni del Festival dei Cuori



Le rete Borghi d'Europa promuove in occasione del Festival dei Cuori uno stage di
informazione presso l'Hotel Ristorante Costantini di Tarcento.
L'intervento della redazione multimediale di Borghi d'Europa si colloca nel percorso
di informazione 'Tarcento e le Terre del Ramandolo' e si concretizza in un non-stop
giornalisytico con interviste a rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali,
a imprenditori della filiera agroalimentare e turistica, ai gruppi che partecipano al
Festival dei Cuori.
Nello stesso giorno, a mezzodì, si svolge una degustazione di eccellenze locali presso
l'azienda agricola Micossi di Sedilis, con l'intervento del Panificio Pasticceria Nonino,
di Giorgione Formaggi (che porporrà anche i salumi artigianali della Macelleria Passon)
e,ovviamente, dei vini di casa Micossi.

Festival dei Cuori
Giunto al prestigioso traguardo della 50ma edizione e carico del blasone che lo annovera tra le più prestigiose kermesse internazionali del folclore, il festival vestirà, dal 15 al 21 agosto, i panni del villaggio globale, significativo compendio dei giovani del mondo, palpitanti vettori di tradizioni, usi e costumi. Saranno quasi trecento, provenienti da nove diverse nazioni (Italia inclusa) per un totale di dieci gruppi partecipanti. Parleranno lingue diverse. Diversi anche per il colore della pelle, ma tanto uguali, perché in grado di sfoggiare identici sorrisi che si incrociano nel segno dell’amicizia. Ecco perché, nel breve volgere di sette giorni, Tarcento, Gemona del FriuliUdine, Lignano Sabbiadoro e Bovec (SLO) assumeranno le sembianze di avamposto per un mondo diverso, in quanto il Festival non è soltanto una parata di musiche e danze, ma soprattutto un momento culturale che diviene occasione di conoscenza, di confronto, di stimolo al reciproco rispetto. Il Festival, da ormai 54 anni, dà l’opportunità di assistere ad esibizioni di canti, musiche e balli tipici, dando l’impressione al pubblico di compiere un lungo viaggio attorno al mondo in una sola serata. La dimostrazione di fratellanza che tutti gli anni portano i giovani artisti che partecipano all’ evento, vale di per sé la sua realizzazione!
Quest’anno, per la terza volta, la Città di Gemona del Friuli ospiterà i gruppi partecipanti presso la Casa Dello Studente, e sarà sede di alcuni degli eventi programmati.
Dopo il successo dello scorso anno, il festival ritorna a Udine dove è prevista una serata di gala nel piazzale del castello, con la presenza di tutti i gruppi partecipanti.
Dopo ben quindici anni, il festival ritorna a Lignano Sabbiadoro dove è prevista una serata di gala presso l’arena Alpe Adria, con la presenza di tutti i gruppi partecipanti.

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giovedì 11 aprile 2019

Il pane della valle Lesachtal

Il pane della valle Lesachtal si distingue per la preparazione delicata e per il gusto particolare.
In questa romantica, alta valle attraversata dal fiume Gail e sui cui ampi terrazzamenti sorgono le fattorie e i contadini lavorano i propri campi, essere autosufficienti ha sempre rappresentato una sfida di importanza vitale. Per questa ragione sono stati eretti ovunque mulini ad acqua ed è rimasta la tradizione di coltivare cereali per la produzione del pane, in particolare grano.

Nel 2008, a Tokyo, è stata ricostruita in ogni particolare una panetteria tipica di Lesachtal a conferma della positività dello stile di vita, ancora ai giorni nostri, delle popolazioni di questa zona. I colleghi panettieri giapponesi, che a Tokyo producono il pane seguendo la procedura di questa valle, hanno seguito un corso di formazione tenuto proprio da un mastro panificatore di Lesachtal. A Maria Luggau, luogo di pellegrinaggio a 1.179 m. di altezza, si trovano cinque mulini ad acqua sempre funzionanti. Con cura, lentamente e delicatamente, il grano viene macinato sotto le ruote in pietra del mulino. Questa lavorazione conferisce alla farina la giusta tessitura in grado di trasmettere al pane quel tipico gusto ricco e fruttato.
Frisches Brot aus der Bäckerei in Irschen, Kärnten © Österreich Werbung / Karolin Pernegger
  • Lungo il Mühlenwanderweg (Sentiero dei mulini) è possibile sperimentare in prima persona il processo in divenire dal grano al pane per concludere con una degustazione di specialità nelle botteghe contadine del posto. Molto interessanti sono inoltre le visite guidate tenute da esperti locali, durante le quali, oltre ai mulini, è previsto anche un excursus nell'annesso museo.
    Durante la Festa del Pane della Lesachtal che si tiene a Liesing il primo fine settimana di settembre, viene preparato il pane: è il Schaubrotbacken ovvero dimostrazioni sulla preparazione e cottura del pane. Presso l'area buffet vengono offerte specialità provenienti da tutta la regione. Inoltre, il "vicolo dei vini" con il meglio della produzione austriaca e la via degli artigiani con i prodotti della valle, sono una vera e propria tentazione. Sono previsti programmi anche per i più piccoli che potranno così scoprire il fascino nascosto del pane.

    La regione turistica di Arnoldstein nel Gailtal inserita nel progetto Borghi d'Europa




    La regione turistica di Arnoldstein nel Gailtal è a due passi dal Dreiländereck tra Austria, Slovenia e Italia. Al punto di incrocio tra tre culture europee, quella germanica, quella romanza e quella slava, la parola "confine" non assume qui il significato di limite, ma di centro dorato di qualcosa di totalmente particolare.
    Ognuna di queste tre culture ha lasciato ad Arnoldstein le sue tracce, che visitatori e turisti possono seguire passo passo. Ad esempio, in escursione lungo il 3-Länder-Tour, il tour delle tre nazioni, proprio sul confine austriaco-italiano-sloveno. O lungo i numerosi percorsi ciclabili o i tragitti per mountainbike.
    E in inverno? Sul Dreiländereck vi aspetta una delle più belle zone sciistiche della Carinzia: piccola, raffinata, molto familiare, con piste di altissima qualità e un'atmosfera personale. Un vero divertimento per piumini da neve. Lontano dalle piste, i visitatori possono seguire meravigliosi percorsi di trekking invernale, una pista per slittini lunga otto chilometri o una rete di piste per sci di fondo lunga dieci chilometri.
    E come non intonare un canto tipico carinziano di fronte a questo meraviglioso paesaggio? Questo è esattamente il compito del "Grenzlandchor Arnoldstein", uno dei cori più famosi della Carinzia. Per gli amanti della cultura, ricordatevi di visitare le rovine del monastero di Arnolstein. Le rovine restaurate del monastero rappresentano, infatti, il centro culturale del paese per concerti e feste. Da non perdere anche la torre del Fuggerau, il museo locale, gli edifici sacri, la cascata di Pöckauer o l'entusiasmante museo bunker del Wurzenpass con i suoi 11.000 metri quadri di ampiezza.
    Arnoldstein ha, inoltre, qualcosa di particolare da offrire anche per tutti i fan dei prodotti locali. Tra la Manufaktur Mandorla e i suoi prodotti cosmetici biologici e la masseria "Der Gams" di Hart, specializzata in olio, avrete a disposizione tantissimi prodotti "made in Arnoldstein". Entrambe le aziende offrono anche visite guidate al loro interno. Non lasciatevele scappare!
    • Hotel Zollner ****

    Un salto al ristorante Wallner ad Arnolstein


    I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno visitato Arnoldstein ed hanno
    fatto tappa al Ristorante Hotel Wallner.
    La cucina e‘ influenzata dalla vicinanza tra Italia e Slovenia. Con il motto “ Dalla regione nella stagione” Wallner vizia i clienti con pietanze fresche e tradizionali.Selvaggina dei boschi e leccornie stagionali. Si sceglie tra la trota dell allevamento di Feld am See e I calamari, il formaggio montasio e il formaggio di malga del Gailtal, il manzo della regione e il cervo di cacciagione…
    Si può prendere posto posto nella Feststube, nello Stüberl oppure nella terrazza all’ombra o nel giardino.
    La cucina e’ aperta dalle 11:30 alle 22.


     

    La pesca ai laghi e laghetti di Feld Am See


    Da più di 50 anni, l'allevamento di pesci Feld am See gestisce questi due laghi nella valle Gegental. I due laghi insieme hanno un'area di circa 100 ettari. Quindi non sono fra i laghi più grandi in Carinzia, ma hanno una ricchezza di pesci impressionante e sono un luogo incantevole.

    "Alcuni dei pesci più grandi in Carinzia sono stati presi nei nostri laghi, per esempio il luccio più grande di 141 centimetri e 18 chili. Quasi tutto il lago Afritzer See è accessibile per la pesca ed è molto tranquillo. Il lago Brennsee invece è più edificato, ma dalla barca sono evidenti le sue qualità.
    Tutti i due laghi hanno una ricchezza di pesci naturale ed anche dovuto all'allevamento, per esempio della trota. Ci sono anche lucci, carpe, spigole, salmerini alpini ecc. "
    Il permesso permette agli appassionati di fare la pesca in tutti i due laghi.

    Ulteriori informazioni

    Fischermeister Andreas
    Hofer Millstätter
    Straße 77
    9544 Feld am See
    ÖSTERREICH
     
    Web: www.kaerntenfisch.atMail: office@kaerntenfisch.at
    Tel: 04246 2345
    Fax: 04246 2345 25
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